Senigallia maggio 2012

 

Il progetto "421Art"

 

 

Il Contenitore delle Nuvole

 

 

Gli incontri casuali hanno perso, ai nostro occhi, la maggior parte dell’originaria genuinità.

Accade invece di scegliersi inconsapevolmente poiché la soglia dell’intelletto spesso ci lascia fortunatamente andare verso sensazioni libere dalla razionalità ma guidate dall’istinto.

Date queste premesse, possiamo allora intuire come due fervide e movimentate personalità Artistiche sentano che il loro fare possa evolversi verso il superamento dell’individualità per tendere ad una sinergia esplicita con perentoria naturalezza.

Il campo della condivisione, mettendo per un istante da parte gli esiti estetici e iconografici , poggia stabilmente su una condivisione d’intenti di natura essenzialmente morale.

Il concetto stesso dell’Arte, per entrambi, si struttura sulla permanete propensione a ridurre continuamente lo spazio mentale ed emozionale che intercorre tra lo spettatore e la realizzazione artistica.

Intento e perseguimento di entrambi è il progressivo, insistito, concetto di proposizione dell’opera oltre i propri confini, caratterizzando la stessa da una forte connotazione psichica e percettiva che tende ad accoglie il fruitore nella sua personalità e nel suo vissuto.

421Art, quattro mani, due menti ed un’opera è allora un’esigenza irrinunciabile, inevitabile coerenza verso quanto rappresenta la stessa essenza del percorso artistico di entrambi.

Anche i “numeri” risultano inadeguati nel contenere il flusso emozionale sprigionato dal connubio che travalica ben presto le aspettative iniziali degli stessi protagonisti.

In arte la matematica può sovvertire le sue rigidità specie quando viene toccata dalla magia imponderabile dell’intelletto. Ora una forma geometrica si dilegua armonicamente in una composizione cromatica conducendola a completa destrutturazione. Succede che un puzzle si armonizzi in contorsioni dripping dalle quali rapisce movimento restituendone luce Pop.

Gli artisti ricercano il “rappresentante” attraverso cifre stilistiche soprapposte e contaminate vicendevolmente. Il senso, compendiato come una critica, una riflessione su quanto la società rifiuta o subordina, si definisce nettamente.

Il pathos di integrazione, di attenzione, di condivisione verso personalità altre e diverse permea ed emerge dalle opere in maniera evidente e ci induce a soffermarci sulla difficoltà che attraversiamo nella nostra contemporaneità.

Se due dimensione così distanti, se due generi così inconciliabili, se due linguaggi così divergenti possono comunicare fino ad amarsi, allora possiamo pensare che ogni preconcetto può solo ostacolarci colposamente nella giusta realizzazione del nostro essere.

Un perseguimento così ingombrante potrebbe inaridire ogni velleità artistica costringendola a ripiegare verso lidi di maggior ortodossia ma la rassicurazione del noto non appartiene affatto alla 421 Art dove gli artisti hanno saputo inventare … il contenitore delle nuvole.

 

Paolo Piergiovanni